PUBBLICARE CONVERSAZIONI PRIVATE È REATO?

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PUBBLICARE CONVERSAZIONI PRIVATE È REATO?

La divulgazione di corrispondenza privata (Come la posta, il contenuto di email private o comunque personali, chat private, messaggi privati, conversazioni di whatsapp, screenshot di facebook – sempre raffiguranti conversazioni private, ecc) è un’operazione da non compiere a cuor leggero, in quanto le conseguenze, in caso di mancato accordo, sono serie.

divulgare conversazioni private, insomma, comporta delle conseguenze in quanto non solo la legge ma anche la Costituzione punisce la violazione di corrispondenza prendendo in seria considerazione la tutela dell’autore della stessa, abusivamente divulgata.

Per comprendere meglio il tema in questione, analizziamo le seguenti norme chiave: art 15 Cost; art 21 Cost; art 616 cp; art 618 cp e art 13 L. 547/1993.

art 15 cost:

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Art 616 cp (violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza)
Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prendere o di farne da altri prendere cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da lire sessantamila a un milione.
Se il colpevole, senza giusta causa, rivela, in tutto o in parte, il contenuto della
corrispondenza, è punito, se dal fatto deriva nocumento ed il fatto medesimo non costituisce un più grave reato, con la reclusione fino a tre anni.
Il delitto è punibile a querela della persona offesa.
Agli effetti delle disposizioni di questa sezione, per «corrispondenza» si intende quella epistolare, telegrafica, telefonica, informatica o telematica ovvero effettuata con ogni altra forma di comunicazione a distanza.

Art 618 cp (Rivelazioni del contenuto di corrispondenza)
Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 616, essendo venuto abusivamente a cognizione del contenuto di una corrispondenza a lui non diretta, che doveva rimanere
segreta, senza giusta causa lo rivela, in tutto o in parte, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da lire duecentomila a un milione.
Il delitto è punibile a querela della persona offesa.

Art 21 Cost
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

È opportuno, altresì, ricordare che il Tribunale di Milano con sent 27 giugno 2007 n 8037 ha dichiarato illecita (ai sensi degli artt. 15 Cost., 616 e 618 c.p., 13 della L. 547/1993), la pubblicazione della corrispondenza epistolare, avvenuta tramite lo strumento della mailing list.
Perché tale pubblicazione possa considerarsi lecita è necessario non solo il consenso del destinatario, ma anche quello dell’autore della e-mail.
Parimenti illecita deve considerarsi la pubblicazione dei dati personali del mittente (nome, cognome, posizione lavorativa e sede dell’ufficio).

Risulta a questo punto essenziale analizzare il significato legale del termine “comunicazione contenuto tanto nell’art 15 quanto nell’art 21 Cost.

In base all’art 15 Cost la comunicazione ha come elemento caratterizzante la intersubbiettività, (in altre parole la comunicazione deve essere diretta a uno o più destinatari determinati)
in base all’art 21 Cost , invece, l’elemento caratterizzante è la diffusività indeterminata del messaggio e, conseguentemente, rientrerà nell’alveo della libertà di manifestare il proprio pensiero.
In ogni caso, l’elemento della segretezza della comunicazione è un elemento che discende come corollario dalla caratteristiche del mezzo comunicativo usato. In altre parole, prescinde dalla sua funzione intersubbiettiva ovvero diffusiva.

È importante infine ricordare che In tema di pubblicazione di messaggi riservati (come ad esempio le email, lettere, corrispondenza varia, telefonate) è necessario ottenere il consenso congiunto del destinatario e del mittente.

 

pubblicare screenshot su facebook

È vietato pubblicare screenshot facebook? Si definisce screenshot la cattura dell’immagine di ciò che viene visualizzato nel monitor del pc. Per poter legalmente pubblicare uno screenshot contenente informazioni che consentono l’identificazione personale – es foto, nomi di utenti reali, ecc – è fondamentale avere il consenso scritto delle persone interessate. Lo stesso discorso vale per poter utilizzare lo screenshot di un profilo Facebook. Anche in tal caso, quindi, è sempre necessario ottenere il consenso scritto del relativo creatore.

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