DOPO L’AVVISO DI GARANZIA (art 369 cpp) COSA SUCCEDE?

Dopo l’avviso di garanzia (art 369 cpp) cosa succede?

L’avviso di garanzia (tecnicamente denominato “informazione di garanzia”) che è stato inviato al Sindaco di Roma Virginia Raggi ha fatto sì che molte persone cominciassero a chiedersi che cos’è un avviso di garanzia? Quali conseguenze comporta? In altre parole, cosa succede quando il Pubblico Ministero (PM) invia un avviso di garanzia?

Procediamo con ordine.

l’avviso di garanzia è una comunicazione scritta inviata con lettera raccomandata dal Pubblico Ministero sia alla persona sottoposta alle indagini, sia alla persona offesa, e mira a garantire il diritto di difesa costituzionalmente garantito. In altre parole, con l’avviso di garanzia si dice alla persona sottoposta alle indagini “guarda che stiamo indagando su di te! Nomina pure un avvocato per difenderti!”. Quindi dopo l’avviso di garanzia succede che la persona a cui è stato inviato ha la possibilità di nominare un proprio difensore (se non lo fa ne viene assegnato uno d’ufficio) per predisporre le proprie difese.

Il codice di procedura penale disciplina l’avviso di garanzia all’art 369 cpp. Tale norma dice che

“Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere, il pubblico ministero invia per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzia con indicazione delle norme di legge che si assumono violate della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia.

1-bis. Il pubblico ministero informa altresì la persona sottoposta alle indagini e la persona offesa del diritto alla comunicazione previsto dall’articolo 335, comma 3.

2. Qualora ne ravvisi la necessità ovvero l’ufficio postale restituisca il piego per irreperibilità del destinatario, il pubblico ministero può disporre che l’informazione di garanzia sia notificata a norma dell’articolo 151.”

Dalla lettura di questa norma si comprende, quindi, che la persona sottoposta alle indagini non viene sempre messa a conoscenza della sua qualità di indagato sin dall’inizio delle indagini stesse. In alcuni casi, infatti, le indagini sono mantenute segrete a causa di particolari esigenze che, appunto, spingono gli inquirenti a mantenere la segretezza. È doveroso precisare, infatti, che il Pubblico Ministero non ha l’obbligo giuridico di informare immediatamente il cittadino che è sottoposto ad indagini. Tale obbligo, infatti, sorge solo quando – come detto dall’articolo citato poc’anzi – sia necessario compiere atti per i quali la legge impone l’obbligatoria presenza del difensore (come ad esempio l’interrogatorio, una perquisizione, ecc). È solo In tali ipotesi, quindi, che diventa obbligatorio notificare l’avviso di garanzia.

avviso di garanzia e passaporto:

E se ci sono indagini o condanne penali?

La sola pendenza di un processo penale o la esistenza di una condanna espiata NON impedisce, di regola, il rilascio del passaporto: la pendenza di una indagine può però essere motivo di sospensione del procedimento amministrativo, sospensione che verrà notificata con un avviso ex art. 10bis l. 241/1990 al quale è indispensabile rispondere con raccomandata).

La materia è regolata dalla Legge 21 novembre 1967, n. 1185 (in Gazz. Uff., 18 dicembre, n. 314) rubricata appunto “Norme sui passaporti”.

avviso di garanzia e perquisizione:
In relazione alle perquisizione e ai sequestri (ex art. 365 c.p.p.)
bisogna tenere presente che ci sono degli atti di indagine la quale effetuazione non può essere oggetto di una precedente comunicazione alla persona sottoposta alle indagini perché si tratta di atti a sorpresa che poggiano la loro efficacia, e la loro stessa esistenza da un punto di vista logico ancora prima che giuridico, proprio sulla precedente inconsapevolezza del soggetto nei confronti del quale vengono eseguiti, che se ne fosse a conoscenza prima della loro effettuazione si attiverebbe per renderli inutili.
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