Come Studiare Diritto? ;-)

COPERTINA ART COME STUDIARE DIRITTO

Una domanda che mi è stata fatta diverse volte è la seguente: qual’è il metodo che utilizzi per studiare il diritto?

Premesso che il metodo che ho intenzione di proporvi è del tutto personale, costituendo quindi un consiglio e nulla di più, a mio parere (ma mi piacerebbe conoscere anche la vostra opinione 😉 ) un modo efficace è quello di affrontare con ordine tre elementi fondamentali: norma, dottrina e giurisprudenza. Mi spiego meglio. Ogni volta che mi accingo a studiare un singolo argomento giuridico preferisco, in prima battuta, dare una bella lettura alla normativa di riferimento cercando di comprenderne il significato desumibile esclusivamente dalla lettura della stessa.

Successivamente, come secondo passaggio, apro il manuale e leggo la spiegazione dell’argomento realizzata dall’autore del libro (per comprendere pienamente la ratio e il fondamento delle norme). Come terzo ed ultimo passaggio concentro invece la mia attenzione sulla giurisprudenza (cercando di comprendere la spiegazione della stessa riportata sul testo e, compatibilmente con il tempo a disposizione, cercando su internet la sentenza in questione e leggendo la massima o il testo integrale della stessa).

…Perché questo ordine? Non sarebbe più comodo aprire il libro, studiarlo e basta? Forse si, ma ho notato che per me non funziona molto bene questo approccio. Ho notato infatti che, procedendo nel modo che vi ho descritto, mi risulta più semplice comprendere i concetti. In effetti, aprire un manuale conoscendo già la normativa di riferimento (grazie alla piccola analisi effettuata da autodidatta prima di leggerlo) mi permette di ottenere il seguente risultato: conosco già, nelle sue linee essenziali, l’argomento. Sembra poco, ma in realtà in questo modo posso concentrarmi pienamente sul commento alle norme effettuato dall’autore del libro perché, appunto, l’oggetto del suo commento un pochino lo conosco già. infine solo dopo aver svolto questi due passaggi trovo più semplice comprendere la giurisprudenza di riferimento (e quindi le diverse applicazioni pratiche dell’istituto che ho studiato). Infatti, credo possa essere più semplice rendersi conto di quelle che sono le differenze tra la teoria pura (appresa dalla semplice lettura della norma), la teoria “mediata” (in base al “taglio” che l’autore/gli autori del manuale hanno dato spiegando l’argomento) e la reale applicazione pratica dell’istituto.

Lo stesso approccio lo utilizzo quando decido di approfondire la conoscenza di un istituto leggendo un commento realizzato su una rivista giuridica, codice commentato, ecc. La sequenza è sempre la stessa: norma (in questo caso sarà un ripasso – visto che si tratta di un approfondimento di un argomento che già conosco 😉 ), dottrina (che in questo caso sarà rappresentata dal pensiero dell’autore in questione) e giurisprudenza (quella citata nel commento o nell’articolo di approfondimento che sto consultando).

E voi? Che approccio utilizzate? 😉

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